Investimenti per 270 miliardi di euro per accelerare concretamente il processo di decarbonizzazione, migliorando la qualità della vita nelle città italiane entro il 2050: tutto ciò è possibile anche grazie all’attivazione di una serie di tecnologie già disponibili che permetteranno di ridurre le emissioni delle città di oltre il 50%. È uno dei dati che emergono dal position paper di A2A, realizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti (Teha) e con il contributo scientifico dell’ASviS. Il documento si intitola “Sostenibilità urbana: decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione – opportunità e soluzioni per città future-fit” e si propone di valorizzare il ruolo centrale delle città attraverso la combinazione di decarbonizzazione e miglioramento della qualità della vita. La ricerca evidenzia le diverse leve su cui agire per ridurre le emissioni e quantifica gli investimenti necessari, sottolineando l’importanza della creazione di spazi verdi e della promozione della mobilità sostenibile, due fattori che possono migliorare notevolmente la vivibilità urbana.
Lo studio parte dal dato relativo all’urbanizzazione, che è un fenomeno in continua crescita: dal 1950, infatti, la percentuale di popolazione urbana è raddoppiata, passando dal 29,6% al 58,3%, con una previsione del 70% entro il 2050. Tra i Paesi europei, l’Italia attualmente ha la più bassa percentuale di popolazione urbana, ma l’incremento previsto è il maggiore al 2050. Tuttavia, un sondaggio della Commissione europea indica che solo il 79,5% dei cittadini italiani è soddisfatto della qualità della vita nelle proprie città, un dato che colloca il Paese tra gli ultimi in Ue. In effetti, nel documento si legge che se il trend di urbanizzazione attuale dovesse continuare le emissioni nelle città italiane potrebbero aumentare del 18% entro il 2050, e questo mantenendo le emissioni pro capite attuali.
Non è un caso, dunque, che sei su dieci priorità dei sindaci europei siano attinenti al coniugare qualità della vita e sostenibilità: l’Eurocities Pulse Mayors Survey del 2024, infatti, rivela che il cambiamento climatico è considerato dai sindaci la principale priorità per le proprie città (67%), seguito da equità e inclusione sociale (31%), abitazioni a prezzi accessibili (30%), mobilità sostenibile (28%), pianificazione urbana e infrastrutture (24%) e sicurezza delle città (20%). In questa direzione si è mossa anche la Commissione Europea con l’iniziativa delle 100 città climaticamente neutrali.
Il documento di A2A identifica poi una serie di leve tecnologiche e di servizio che rappresentano le soluzioni più efficienti, in termini di costi-benefici, per la riduzione delle emissioni e per le quali gli operatori industriali possono fungere da abilitatori e partner. Si tratta di leve che potrebbero ridurre le emissioni di Co2 nelle città di circa il 50% entro il 2050, con un investimento annuo di 10 miliardi di euro: si incrementerebbero così, di oltre 20 punti percentuali, l’elettrificazione, le Fer (Fonti di energia rinnovabili) e il calore derivato nel mix di consumo delle città. L’elettrificazione infatti è fondamentale dato che nel contesto europeo il trasporto su strada incide per circa un quinto delle emissioni complessive di Co2. Anche le installazioni di impianti fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di teleriscaldamento sono importanti perché permetterebbero una gestione migliore dell’energia riducendo gli sprechi. Per esempio, la pompa di calore riduce le emissioni di Co2 fino al 65% rispetto a una caldaia a condensazione, offrendo un risparmio energetico del 58,5% per il riscaldamento residenziale. Anche l’illuminazione pubblica andrebbe ripensata, adottando l’illuminazione a led e tecnologie smart che consentano una migliore gestione delle luci e un conseguente risparmio. A tutto questo va però affiancata un’importante riqualificazione edilizia: è, infatti, fondamentale ristrutturare e aggiornare gli edifici esistenti con tecnologie energetiche moderne. Ma è necessario anche realizzare aree verdi urbane, che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’effetto isola di calore e fornire spazi ricreativi, aumentando il benessere dei cittadini e contribuendo alla sostenibilità urbana. Infine, non va dimenticato il ruolo del waste e water management: in un’ottica di città più sostenibili è, infatti, importante migliorare la gestione sia dei rifiuti che delle risorse idriche, riducendo gli sprechi e l’inquinamento, e incrementando l’efficienza e la sostenibilità di questi servizi.
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