È pienamente operativa la nuova rete dedicata al mondo della ricerca, dell’istruzione e della cultura la rete che si estende su un percorso di 20.000 km di fibra ottica distribuiti capillarmente in tutto il Paese e segna un importante passo avanti nella connettività ad alte prestazioni. Docenti, studenti e ricercatori di ogni disciplina possono contare su un’infrastruttura veloce e affidabile per scambiare dati in tempo reale, accedere in modo sicuro alle risorse, effettuare calcoli ad elevata potenza e gestire grandi quantità di dati. Con l’interconnessione alle reti globali agevola la collaborazione internazionale tra enti di ricerca e università.
Il nome GARR-T, da Terabit, indica il salto di qualità nella dimensione dei collegamenti ora disponibili.
La dorsale, infatti, è cresciuta in modo straordinario, aumentando la capacità da 3 a oltre 20 Terabit al secondo.
Il progetto, iniziato a settembre 2021 si è sviluppato lungo tutto il Paese contando su un efficace lavoro di squadra tra organizzazione e personale degli enti di ricerca e delle università che ospitano i circa 80 nodi della rete. La direttrice GARR, Claudia Battista, esprime grande soddisfazione per questo risultato: “Sono molto orgogliosa del traguardo che abbiamo raggiunto, con un mese di anticipo. L’l’Italia ha ora un’importante risorsa per far fronte alle nuove sfide della ricerca e si pone tecnologicamente all’avanguardia in Europa e nel mondo”.
Ma questo è solo il primo passo. Questa prima fase è stata realizzata grazie all’investimento di 25 milioni di euro su fondi GARR; il prossimo passo conta su risorse provenienti dal PNRR con i progetti TeRABIT (che vedrà l’estensione e il potenziamento della dorsale in fibra ottica alla Sardegna e al sud della Sicilia) e ICSC (dedicato al potenziamento della dorsale e degli accessi per i siti impegnati nel Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing).
“Con GARR-T abbiamo raggiunto standard tecnologici di eccellenza che permettono di interconnettere centri di ricerca, laboratori e sedi universitarie in qualsiasi parte del mondo – commenta Massimo Carboni, Chief Technical Officer di GARR. – La capacità minima dei collegamenti di dorsale è di 100 Gigabit al secondo e abbiamo già reso disponibili dei servizi di punta, come la recente connessione tra due data centre (INFN-CNAF a Bologna e CERN a Ginevra), con velocità di 1,6 Tbps, grazie alla condivisione di spettro ottico multidominio”.
Tra i vantaggi, la possibilità di monitorare le performance in modo più efficiente grazie all’introduzione della telemetria e dell’automazione, che consentono di gestire una maggiore quantità di informazioni e di interagire con gli apparati tramite strumenti software. La telemetria riduce anche i tempi per alcune operazioni, come il collaudo di nuovi circuiti, che ora richiede solo 5 minuti invece di 40. Sono stati messi in campo 750 km di nuove tratte in fibra ottica e sono 6.200 i chilometri coinvolti nell’evoluzione della dorsale.
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