Il monitoraggio delle coste salvaguarda ambiente e attività umane

Utilizzando dati satellitari e tecnologie come il SAR e le immagini Landsat e Sentinel-2, è possibile implementare strategie efficaci e sostenibili per affrontare l’erosione costiera
9 Ottobre 2024 |
Giulia Galliano Sacchetto

L’erosione costiera rappresenta una minaccia significativa sia per gli ecosistemi naturali che per le attività umane che si sviluppano lungo le coste. Si tratta di un fenomeno particolarmente evidente in aree costiere complesse dove le interazioni tra zone urbanizzate e ambienti naturali, come i sistemi dunali, richiedono strategie di gestione mirate e sostenibili. Strategie che non possono prescindere dalla comprensione delle dinamiche della linea di costa e dall’implementazione di soluzioni basate su dati scientifici accurati. In questo senso, le tecnologie digitali, soprattutto quelle di acquisizione ed elaborazione di immagini satellitari, possono giocare un ruolo fondamentale. Infatti, questi strumenti, oltre a permettere un preciso monitoraggio delle coste, supportano l’adozione di strategie di protezione e gestione che tengano conto del valore socio-economico e della necessità di conservare gli ecosistemi.

Il monitoraggio della linea di costa si basa sull’utilizzo dei dati di Osservazione della Terra (OT) e prevede l’utilizzo dei dati satellitari attraverso le tecnologie di telerilevamento. I dati acquisti attraverso il Radar ad Apertura Sintetica (Synthetic Aperture Radar – SAR) sono particolarmente utili in questo contesto. Infatti, i sistemi SAR sono costituiti da sensori attivi, che trasmettono e ricevono onde elettromagnetiche nella banda delle microonde, attraversando l’atmosfera terrestre con minime interferenze. Questa caratteristica li rende particolarmente adatti per il monitoraggio delle superfici acquatiche: infatti, quando un segnale SAR colpisce una superficie d’acqua liscia, come quella del mare in condizioni di calma, la maggior parte dell’energia viene riflessa lontano dal sensore, risultando in aree scure nelle immagini SAR. Al contrario, le superfici terrestri, essendo più ruvide, riflettono una maggiore quantità di energia verso il sensore, apparendo quindi più luminose nelle immagini. Grazie a questo contrasto tra le superfici è possibile distinguere chiaramente l’acqua dalla terraferma, definendo così precisamente la linea di costa.

Un’altra risorsa importante per il monitoraggio le coste sono le immagini ottiche satellitari, che forniscono dati storici a lungo termine, coprendo scale spaziali che vanno da quella locale a quella globale. Missioni satellitari come Landsat (NASA) e Sentinel-2 (ESA – programma Copernicus) offrono una vasta gamma di immagini disponibili, molte delle quali sono sotto forma di open data, dunque accessibili a tutti. Queste immagini, con risoluzioni spaziali che variano dagli 80 metri per pixel, per le prime missioni Landsat, ai 10 metri per pixel, per la missione Sentinel-2, permettono di studiare i cambiamenti della linea di costa considerando periodi temporali che vanno dagli anni ai decenni. Utilizzando al meglio questi dati è dunque anche possibile pianificare e gestire le aree costiere nel tempo, valutando anche l’efficacia degli interventi di ripascimento e di altre misure di mitigazione.

Recentemente, l’Agenzia Spaziale Italiana ha sviluppato la piattaforma CosteLAB, un laboratorio collaborativo virtuale che ha come obiettivo lo sviluppo di tematismi integrati con dati e tecnologie di Osservazione della Terra finalizzati al contesto costiero. Si tratta di uno strumento importante visto che molte criticità delle coste italiane hanno carattere locale e diventa per questo necessario analizzare accuratamente ogni singolo caso. Dunque, l’utilizzo di tecnologie digitali per il monitoraggio della linea di costa si inserisce all’interno di progetti incentrati sul coinvolgimento delle autorità locali. A tal proposito, un esempio interessante è il progetto Space2Sea (S2S), finanziato dal programma Regionale FESR Lazio 2021-2027 – Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3): si tratta di un’iniziativa che mira a sviluppare una piattaforma basata su tecnologie satellitari ed altre tipologie di dati (come quelli raccolti da droni, dati meteo-marini e sito specifici) per proteggere e valorizzare le risorse costiere e marine. Il progetto integra diverse tecnologie di Osservazione della Terra, tra cui il monitoraggio satellitare open source ad alta risoluzione e rilievi da drone, al fine di fornire dati accurati ed aggiornati sulle condizioni delle coste sia in ambito dunale che marino. Dati che verranno poi condivisi per offrendo un’arma in più per contrastare l’erosione costiera in maniera olistica, combinando tecnologie avanzate e strategie di gestione sostenibile.


Giulia Galliano Sacchetto
Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.

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