Nell’anno in cui l’Italia celebra il Turismo delle radici, Anci presenta il parere sul progetto “Turismo delle radici per una rivitalizzazione locale sostenibile”, che ha il duplice obiettivo di riscoprire borghi e tradizioni locali riallacciando, allo stesso tempo, i rapporti con le comunità di italiani all’estero. L’iniziativa si inserisce così nel più ampio dibattito su turismo sostenibile, destagionalizzazione ed overtourism; invita, inoltre, a riflettere sul turismo come volano di sviluppo economico per territori meno conosciuti, contrastandone lo spopolamento in atto, grazie anche alla richiesta di appositi strumenti di finanziamento a sostegno del turismo cosiddetto “di ritorno”. Il turismo VFR (Visiting Friends and Relatives), infatti, è stato definito il “gigante addormentato” dell’industria turistica: fino al 48% dei turisti di tutto il mondo viaggia per motivi di VFR, ma, pur considerando questi viaggi come vacanze di piacere, la spinta allo spostamento risiede nel ritrovare persone e luoghi del passato.
I Comuni più piccoli, dunque, non vanno dimenticati. Anzi, è importante incentivare anche lì il turismo senza concentrarsi esclusivamente sui centri urbani già molto conosciuti. Anche perché ben 6 mila degli 8mila Comuni italiani hanno meno di 5 mila abitanti: luoghi spesso dimenticati, ma che possiedono un immenso patrimonio immateriale che va dalla musica alle tradizioni locali. Elementi che vanno valorizzati e fatti conoscere a livello internazionale.
Un esempio concreto della bontà del progetto arriva dal Comune di Cleto, in provincia di Cosenza. Qui il progetto ha permesso di ridare vita alle case abbandonate. Sono stati ospitati oltre 250 turisti da diverse parti del mondo, cui sono state offerte diverse attività come corsi di italiano, percorsi di racconto delle tradizioni e produzioni locali. Un’iniziativa che permette anche di contrastare lo spopolamento, ricucendo, al tempo stesso, i rapporti con le comunità di italiani all’estero.
E proprio per questo, sostengono diversi addetti ai lavori, è necessario che il progetto “Turismo delle radici” venga rafforzato, anche con ulteriori finanziamenti. A questo proposito, a breve, l’Anci firmerà un protocollo d’intesa con il ministero degli Esteri con l’obiettivo di estendere il progetto a tutti i Comuni italiani. In questo senso, il protocollo sarà un utile supporto per i piccoli Comuni, che verranno accompagnati in percorsi di valorizzazione del proprio territorio e di risoluzione di tante problematiche. Un progetto che punta anche a contrastare lo spopolamento di questi territori invogliando i giovani a rimanere o a ritornare.
Il prossimo ottobre, il progetto verrà discusso dal Comitato europeo delle Regioni: la speranza è che possa continuare l’attività per offrire nuove opportunità di turismo, ma anche di crescita e sviluppo, ai piccoli Comuni. Anche perché, secondo un recente sondaggio, la riscoperta dei territori di origine interesse il 60% degli italiani. Un fenomeno che deriva anche dalla crescente consapevolezza degli italiani degli impatti negativi che ha il turismo sull’ambiente.
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