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Intesa diventa Service Provider CIE

L’azienda ottiene l’importante autorizzazione da parte AgID a pochi mesi dall’accreditamento come service provider SPID
12 Aprile 2022 |
A cura della redazione

L’azienda del Gruppo Kyndryl rientra così tra le primissime aziende private a offrire servizi accessibili tramite CIE: ad oggi, sono solo 4 i service provider privati a fronte delle 27,5 milioni di Carte emesse. Attualmente solo l’8,3% degli utenti, secondo i dati dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, utilizza abitualmente la CIE per l’accesso ai servizi online.
“Ci aspettiamo che la percentuale di utenti che utilizza abitualmente CIE aumenti sensibilmente nei prossimi mesi e anni. Significa che Intesa non solo sarà tra i primissimi service provider CIE, ma anche che riuscirà ad anticipare i tempi del cambiamento. Integrare il sistema di identificazione CIE all’interno dei nostri servizi consentirà a sempre più utenti un accesso veloce e sicuro. Un grande traguardo” afferma Giuseppe Mariani, General Manager dell’azienda.
L’integrazione di CIE nelle soluzioni proprietarie consentirà di semplificare ulteriormente, e per un pubblico ancora più ampio di utenti, l’identificazione finalizzata all’erogazione dei servizi di Intesa.
Secondo Matteo Panfilo, Chief Solution Officer, “Un ulteriore aspetto da non sottovalutare nell’evoluzione di CIE è la sua integrazione con l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Questa caratteristica è un primo passo verso l’integrazione con banche dati nazionali sempre aggiornate, che potrebbe rendere ancor più agevoli i controlli di sicurezza in merito all’utilizzo del documento”.
Le potenzialità di CIE, con tutta probabilità, saranno ulteriormente valorizzate nel futuro prossimo. CIE, infatti, è uno dei sistemi di identità digitale che l’Italia ha notificato all’UE e, data la robustezza del suo processo di riconoscimento e conseguente Level of Assurance, potrà dare accesso all’European Digital Identity Wallet, che permetterà a tutti i cittadini UE, entro il 2024, di poter spendere la propria identità digitale in modo interoperabile e internazionale.


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