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L’innovazione di Pin Bike

Compie otto anni il sistema che può rendere la bicicletta centrale nella nuova mobilità urbana
16 Dicembre 2025 |
Giulia Galliano Sacchetto

Quando si parla di nuova mobilità urbana il pensiero corre inevitabilmente alla bicicletta, mezzo sostenibile per eccellenza. Ed è italiana una delle innovazioni legate alle due ruote che promette di rendere l’uso della bici ancora più conveniente. Si chiama Pin Bike, è nata in Puglia e in questi giorni festeggia gli otto anni di attività. Ad oggi, coinvolge più di 27mila ciclisti in oltre 40 città tra Italia ed Europa. E l’impatto è concreto: oltre 10 milioni di chilometri certificati, 1600 tonnellate di CO2 risparmiate e più di 2,5 milioni di euro distribuiti in incentivi.

Pin Bike: coinvolgere con le due ruote

Alla base di Pin Bike c’è un sensore da installare sulla bici, collegato allo smartphone. Il dispositivo certifica ogni tragitto e distingue la pedalata dall’uso dell’auto. Questo è un elemento fondamentale per garantire incentivi trasparenti e affidabili, scoraggiando i furbetti. In questo modo enti pubblici, scuole, aziende e università possono incentivare gli spostamenti in bici, ad un costo in media di 25 centesimi a chilometro, senza bisogno di nuove infrastrutture. La stessa logica è stata estesa ai mezzi pubblici attraverso i Beacon, piccole centraline installate su autobus e tram che premiano anche chi sceglie il trasporto pubblico e consentono di monitorare l’affluenza in tempo reale.

Ma Pin Bike va oltre la mera tecnologia, strizzando l’occhio al mondo del gaming, trasformando ogni pedalata in un vantaggio concreto. Attraverso il meccanismo dei voucher elettronici, i chilometri diventano sconti da spendere nei negozi di quartiere, nei mercati rionali, nei cinema e nei teatri. Sfide settimanali, missioni, badge e classifiche stimolano il coinvolgimento e rendono l’esperienza divertente e continua. Gli utenti possono, inoltre, donare i loro incentivi ad associazioni locali, attivando un circolo virtuoso che unisce mobilità, economia e solidarietà. Ogni progetto Pin Bike genera una pagina pubblica di Open Data, consultabile da chiunque, senza login, dove è possibile visionare chilometri percorsi, emissioni evitate, incentivi distribuiti e partecipazione attiva. Uno strumento importante anche per i decisori pubblici, che possono utilizzarlo per misurare l’efficacia delle politiche di mobilità.

Il futuro del progetto

Negli ultimi anni Pin Bike ha esteso il suo raggio d’azione oltre il pendolarismo quotidiano, volgendo lo sguardo al turismo lento, con missioni personalizzate che premiamo l’esplorazione di borghi, aree naturali e percorsi tematici. Un’altra evoluzione interessante del progetto è la piattaforma SIAMUS, Sistema Integrato di Analisi della Mobilità Urbana Sostenibile, che utilizza l’intelligenza artificiale per leggere e interpretare i flussi di mobilità.

 


Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.