Pa digitale, 7 comuni su 10 sono sul cloud

La Pa digitale prosegue a piccoli passi soprattutto grazie alla migrazione al cloud dei Comuni, anche se i più piccoli rimangono indietro. È quanto emerge dalla “Mappa dei Comuni digitali” sullo stato di digitalizzazione dei comuni italiani, frutto del lavoro congiunto tra il Dipartimento per la trasformazione digitale (Dtf) della Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Il Rapporto integra i dati sull’avanzamento delle misure Pnrr finanziate ai comuni tramite la piattaforma PA digitale 2026 con quelli di un questionario somministrato ai comuni nel 2024. Una rilevazione a cui ha risposto il 49% degli enti pari al 75% della popolazione.
Pa digitale, per i piccoli comuni è più difficile
Ad oggi sono stati raggiunti tutti i target intermedi stabiliti dal Pnrr, tra cui la redazione del piano di migrazione al cloud. Per quanto riguarda i comuni, 7.616 enti, pari al 96% del totale, hanno aderito agli avvisi per la migrazione. Esaminando lo stato di avanzamento a giugno 2025, ben il 68% dei comuni coinvolti ha completato con successo la migrazione, mentre il 50% ha già superato la fase di controlli tecnici e formali, accedendo così alle risorse destinate.
Ma la migrazione al cloud non è un procedimento semplice. Un elemento cruciale perché avvenga in modo efficace è la qualità dell’infrastruttura di rete dei comuni. Sebbene oltre la metà dei comuni sopra i 20mila abitanti disponga di velocità di download superiori ai 100 Mbps, le realtà più piccole, soprattutto quelle situate in zone rurali o meno servite, sono in una posizione svantaggiata. Infatti, oltre l’80% dei comuni con meno di 5mila abitanti ha contratti che prevedono velocità inferiori ai 100 Mbps, con il 30% che si trova sotto i 10 Mbps.