Pensando ad una metropolitana l’immagine che viene in mente è quella di un treno che corre sottoterra, qualche volta in superficie, utilizzato da moltissime persone ogni giorno. Ma c’è chi sta cercando di applicare il concetto di metropolitana anche agli spostamenti pedonali.
In giro per l’Italia ci sono diversi esempi di metro pedonale urbana. Una delle prime iniziative in tal senso è stata quella di “PedoMetroSMCV“, un progetto nato nel novembre 2020 e diventato operativo nel 2021 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Lanciato dalla Federazione Italiana Camminatori Sportivi ha come obiettivo quello di contribuire a promuovere l’esercizio dell’attività fisica all’aperto alla portata di tutti, il benessere psicologico e la mobilità sostenibile. L’iniziativa prevede una metropolitana pedonale autogestita composta da sei linee che attraversano la città, i cui percorsi si inseriscono nei contesti di scuola, lavoro, attività motoria, turismo, soddisfacendo così tutte le esigenze dei cittadini.
Anche la Toscana ha all’attivo diverse sperimentazioni: per esempio l’iniziativa MuoviLivorno Fase 1 voluto dal servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda USL Toscana nord ovest in collaborazione con il Comune di Livorno: questo progetto prevede un cammino circolare di circa 6 chilometri e 7 stazioni di partenza, salita, discesa e arrivo. Altre due linee si possono trovare nel Comune di Sesto Fiorentino, un’altra nel Comune di Lastra a Signa. Anche l’Emilia Romagna vanta oltre 20 linee metropolitane pedonali sul territorio, tra cui diverse a Modena città e hinterland.
Nel dicembre 2023 anche Polignano a Mare ha inaugurato la sua metropolitana pedonale, con tre linee che invitano i visitatori a raggiungere a piedi il centro e i luoghi turistici e culturali più frequentati: la linea blu con fermate sul ponte di lama Monachile e davanti alla statua di Domenico Modugno, quella rossa che attraversa il lungomare e passa per i belvedere, e quella gialla, più breve, che parte da largo San Francesco.
Alla luce di queste sperimentazioni viene da domandarsi se progetti del genere potranno mai essere applicati a città più grandi, come Milano. Ebbene, già nel 2015, Fitbit aveva disegnato una mappa della metropolitana milanese con riportati i passi necessari per camminare da una fermata all’altra insieme alle calorie bruciate. Analizzando, per esempio, il tragitto tra Crocetta e Turati (M3) si scopre che si tratta di circa 4mila passi da percorrere, con 100 calorie che vengono consumate, da Duomo a Loreto sono 123. Scendere a Zara invece che a Sondrio per andare al lavoro comporterebbe fare 1149 passi che permettono di bruciare 28 calorie con una camminata leggera. Oppure se si vuole andare a fare shopping in Corso Buenos Aires decidendo di fare a piedi il tragitto da Loreto a Lima vorrebbe dire compiere 1351 passi e bruciare 34 calorie. Un aperitivo in Cadorna con passeggiata dal Duomo richiederebbe, invece, poco più di 1649 passi, con un consumo di 41 calorie.
Insomma, anche una grande città come Milano potrebbe realizzare una metropolitana pedonale, che dovrebbe però essere accompagnata da alcune iniziative volte a garantire una maggiore sicurezza ai pedoni.
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