L’indagine di Agid su PA centrale e Intelligenza Artificiale

È stata pubblicata la prima indagine di Agid sulla PA centrale e l’Intelligenza Artificiale. Lo studio, intitolato “L’intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione”, ha preso in esame 120 progetti di amministrazioni centrali in fase di esecuzione o esplorativa che hanno come obiettivi il miglioramento dell’efficienza operativa, il potenziamento della gestione dei dati e l’ottimizzazione dell’accesso ai servizi.
Dati e competenze: due settori in cui lavorare
L’indagine di Agid sulla PA centrale e l’Intelligenza Artificiale conferma come la diffusione di questi strumenti sia ormai vista dalle pubbliche amministrazioni come un’opportunità a tutto campo, con una prevalenza dell’aspetto organizzativo, obiettivo dichiarato del 42% dei progetti censiti.
Ma, oltre agli impatti attesi delle soluzioni di IA, sono diversi gli aspetti considerati: tecnologie adottate e modalità di addestramento dei modelli di IA, modelli di procurement e fonti di finanziamento, stakeholder coinvolti e competenze, criticità riscontrate e fattori abilitanti il successo, principali sfide legate all’adozione dell’IA (incluse sostenibilità e rischio secondo la classificazione dell’AI Act).
Riguardo le modalità di addestramento un punto centrale sono senza dubbio i dati: dallo studio emerge come le tecnologie più utilizzate siano il machine learning tradizionale e l’IA generativa per testi e linguaggio naturale. Infatti, oltre il 60% dei progetti include chatbot e assistenti virtuali. I dati utilizzati provengono soprattutto da banche dati interne, talvolta includendo dati personali o sintetici. Ma, ancora troppo spesso, si presta poca attenzione alla qualità di questi dati che, tuttavia, condiziona significativamente il corretto funzionamento degli algoritmi e dunque l’affidabilità delle soluzioni di Intelligenza Artificiale.
Per quello che riguarda le competenze l’indagine conferma la tendenza generale: le competenze interne sono presenti ma limitate, con forte dipendenza da attori esterni, in particolare società di consulenza e informatica. In tal senso emerge con forza la necessità di coinvolgere stakeholder diversi per garantire la sostenibilità e l’efficacia delle iniziative avviate. Oltre ai soggetti interni all’ente, si deve, dunque, lavorare insieme ad enti governativi ed enti regolatori, ma anche coinvolgere gli utenti finali.