La transizione energetica rappresenta una delle sfide più complesse e decisive per il futuro dei territori, delle imprese e delle istituzioni. In uno scenario carico di tensioni e fattori di crisi, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i sistemi di autoproduzione di energia si affermano come modelli emergenti di cooperazione e sviluppo locale.
Per analizzare lo stato dell’arte, le criticità e le prospettive offerte da queste soluzioni, si è svolta la tavola rotonda “Tra Autoproduzione e Comunità Energetiche – Nuovi modelli di cooperazione per una società sostenibile”, promossa da Soiel International e Innovazione.PA, che ha coinvolto aziende attive nei settori dell’energia, della digitalizzazione e della consulenza strategica.
Il presente resoconto sintetizza gli spunti più rilevanti emersi durante l’incontro, restituendo una fotografia aggiornata del settore e offrendo una riflessione utile a tutti gli stakeholder coinvolti nel percorso verso un futuro energetico più sostenibile, inclusivo e condiviso.
L’incontro svoltosi presso la sede di Soiel ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra operatori del settore sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), affrontato all’interno di un contesto più ampio, quello della sostenibilità e della transizione energetica, sempre più connessa al crescente processo di digitalizzazione dei sistemi.
Oggi, l’interazione tra i diversi attori coinvolti — piccole e medie imprese, ESCo, pubbliche amministrazioni e cittadini — è ancora ostacolata dalla complessità normativa che regola la gestione delle CER. Tuttavia, l’obiettivo è chiaro: decentralizzare la produzione di energia, avvicinandola ai luoghi di consumo, così da favorire una maggiore efficienza del sistema e agevolare il lavoro di chi è chiamato a garantire reti intelligenti, resilienti e capaci di gestire flussi energetici in continua crescita. Le pubbliche amministrazioni, in questo scenario, possono svolgere un ruolo chiave, sia come attori diretti all’interno delle CER, sia come facilitatori culturali e istituzionali. È tuttavia fondamentale che ogni investimento trovi fondamento in un business plan solido e coerente, che tenga conto non solo del ritorno economico, ma anche del valore sociale e ambientale generato sul territorio. Al momento, infatti, gli incentivi economici disponibili non sono sufficienti, da soli, ad attrarre investitori motivati esclusivamente da una logica di rientro finanziario.
Le CER, basate su ritorni economici di medio-lungo periodo, possono però offrire interessanti opportunità di sviluppo. Una gestione efficace dei dati di consumo, ad esempio, consentirebbe l’evoluzione progressiva dei servizi offerti, attraverso soluzioni personalizzate e dinamiche.
Le ESCo, da anni protagoniste nell’efficienza energetica, stanno oggi ampliando il loro raggio d’azione verso rinnovabili, flessibilità, project financing e gestione post-intervento, configurandosi come attori chiave per guidare cittadini, imprese e PA nel percorso di transizione energetica.
Riteniamo che le comunità energetiche rinnovabili possano rappresentare un’opportunità concreta per favorire la collaborazione tra soggetti diversi e generare valore territoriale, ma la complessità normativa, alcune previsioni di regolamento e la governance frammentata ne stanno rallentando la diffusione. Il ruolo delle PA, ancora pieno di complicazioni e zone grigie, potrebbe essere più centrale e strutturato. Inoltre, molti operatori del settore energia stanno prediligendo modelli alternativi, come l’autoconsumo individuale a distanza, considerati più semplici e con un più basso livello di rischio. AssoESCo auspica che si possa aprire una nuova fare di confronto con le istituzioni volta a introdurre modifiche e correttivi alla regolazione esistente al fine di traguardare regole semplificate, chiare e stabili che siano in grado di coinvolgere efficacemente operatori professionali. Le ESCo restano pronte a investire e accompagnare la transizione energetica di questo Paese, ma serve una più efficace collaborazione con le istituzioni coinvolte, anche per valorizzare strumenti come il partenariato pubblico-privato, oggi difficilmente compatibile con l’assetto normativo delle CER
I cambiamenti climatici rappresentano sia la sfida più importante che oggi ci troviamo ad affrontare, sia un’opportunità unica per costruire un nuovo modello economico e industriale. Le aziende che colgono positivamente tale opportunità hanno attuato una profonda trasformazione (implementando piani di decarbonizzazione e di transizione ecologica) e, a nostro avviso, otterranno un vantaggio competitivo rispetto ai propri peers sia perché avranno già adottato un modello di business più resiliente, sia perché avranno soddisfatto le attese degli stakeholder.
Finora abbiamo riscontrato che purtroppo solo un ridotto numero di aziende ha intrapreso la “strada della trasformazione” di cui sopra e che tale scelta è avvenuta sempre a valle di un obbligo imposto dal mercato.
A nostro avviso, inoltre, serve un “approccio scientifico” che parte dalla misurazione dei dati di campo, individua soluzioni e tecnologie innovative e implementa una chiara strategia energetica e ambientale.
Sicuramente tra le varie soluzioni proposte rientrano anche i sistemi di autoproduzione di energia o l’adesione a una Comunità Energetiche.
A tal proposito ci teniamo a precisare che è impossibile propendere per l’una o per l’altra soluzione senza aver prima effettuato un’approfondita analisi del contesto in cui opera l’azienda (compresa quindi anche la possibilità che la stessa azienda acceda a benefici economici, messi a disposizione da TERNA e dai Gestori di Rete, offrendo servizi di flessibilità alla rete elettrica).
La rapidità dell’evoluzione tecnologica e normativa hanno reso il contesto operativo estremamente complesso e pertanto riteniamo che solo gli “Operatori Specializzati” come EGO Energy possano garantire il rispetto di un “approccio scientifico” e abbiano quindi un ruolo fondamentale per accelerare il percorso delle aziende verso la decarbonizzazione.
Negli ultimi decenni il consumo di energia è raddoppiato e crescerà ancora del 50% entro il 2050. In questo scenario, il contesto geopolitico e le politiche energetiche stanno evolvendo rapidamente, influenzando le fonti di energia e le strategie di decarbonizzazione. La transizione energetica è una sfida cruciale e le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’Autoconsumo Collettivo (AC) rappresentano soluzioni strategiche.
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) consente ai prosumer di assumere un ruolo centrale nella crescita delle Comunità Energetiche e nel raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica.
Le sfide riguardano la realizzazione degli impianti, la redistribuzione del “reddito energetico”, un’ampia sensibilizzazione e un’educazione alla sostenibilità per incentivare comportamenti virtuosi.
Per affrontare queste sfide, Engineering propone la soluzione EC (energy community) della Neta Open Suite, una soluzione avanzata in grado di supportare l’intero ciclo di vita della CER (costituzione e configurazione, gestione operativa in esercizio, gestione dell’incentivazione prevista dal GSE). La piattaforma offre strumenti per la gestione amministrativa, con workflow guidati e automazione degli incentivi GSE, per l’ottimizzazione energetica, attraverso simulazioni predittive e analisi in tempo reale, e per la sostenibilità economica, grazie a previsioni energetiche e gestione dei servizi ancillari.
Le CER possono offrire alle aziende e alle pubbliche amministrazioni uno strumento di risparmio energetico, consentono l’accesso ad incentivi economici, una maggiore autonomia, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Garantiscono sicurezza energetica attraendo investitori che possono accelerare il percorso verso la transizione ecologica.
La capacità di sviluppare sistemi energetici decentralizzati, capaci di gestire autonomamente e in modo condiviso l’energia, rappresenta un aspetto fondamentale nella transizione verso un modello energetico più sostenibile.
In questo scenario, le Comunità Energetiche Rinnovabili possono svolgere un ruolo chiave, permettendo a cittadini, imprese e organizzazioni di collaborare nella produzione e nel consumo di energia, usufruendo dei vantaggi economici, ambientali e sociali che ne derivano.
Affinché le CER possano esprimere appieno il loro potenziale, sarà fondamentale continuare a promuovere politiche incentivanti e stimolare l’adozione di strumenti digitali innovativi a supporto della creazione e della replicabilità dei modelli.
Il ruolo della digitalizzazione sarà fondamentale per il successo operativo delle CER perché dovranno gestire dati contrattuali e amministrativi, energetici, economici e di ripartizione oltre ad un’esperienza utente coinvolgente e personalizzata, il tutto nel rispetto delle regole di continuo aggiornamento normativo, scalabilità, interoperabilità verso GSE, privacy e di sicurezza:: per questo motivo MAPS Group è al fianco degli operatori del mercato con Digital Energy Manager, la piattaforma dedicata a aggregatori CER e operatori dell’energia, certificata ACN per la PA e unica in grado di garantire la gestione delle CER in tutte le fasi del loro ciclo di vita.
L’autoconsumo di energia e le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una grande opportunità per aziende e PA sia in termini di sostenibilità che di risparmio. Nonostante l’obiettivo europeo di favorire l’autoconsumo diffuso, in Italia ci troviamo ad affrontare sfide normative che rallentano il pieno sviluppo di queste configurazioni, come ad esempio la complessità burocratica.
Lo dimostrano i recenti dati ARERA (331/24 rel) secondo cui a luglio 2024 il GSE ha ricevuto solamente 57 richieste di CER da quando il Decreto legislativo che le disciplina e le relative regole operative sono state pubblicate. L’interesse verso queste soluzioni è in crescita ma il ruolo delle istituzioni è cruciale nel supportare le PA con attività di informazione e orientamento. Molte sfide rimangono tuttavia aperte: alcune potrebbero essere superate con i consigli delle associazioni di categoria. Altre, invece, implicano il consenso dell’Unione Europea e un processo più complesso.
Le CER rappresentano una leva strategica per la transizione energetica. Per le PA, investire in queste soluzioni significa non solo diventare sostenibili, ma anche abbracciare una visione innovativa dell’energia capace di generare benefici economici, ambientali e sociali per l’intera collettività.
Affrontare CER (e Digital Energy) con l’approccio dell’IoT Edge Computing porta naturalmente a considerare come attori principali i System Integrator, tra cui le ESCO e, non ultime, le nuove categorie del segmento elettrico costituite dagli “Aggregatori” e dagli Operatori dei Servizi al Contatore. Se oggi il problema principale è implemetare una elevata quantità di CER in breve, le aspettative verso la PA per il breve-medio periodo sono sovrastimate, pur restandone fondamentale il ruolo per il raggiungimento degli obiettivi “sociali”. Bisogna puntare sul ruolo delle PMI e dei soggetti che hanno a disposizione le risorse finanziarie e le competenze tecniche per implementare una CER, con business plan concreti che consentano di individuare anche il ventaglio di soggetti idonei ad “entrare” in quella determinata CER, coinvoglendo, in cascata, su base territoriale locale, la PA, che deve tenersi pronta e reattiva.
Le CER sono lo strumento in assoluto mogliore per cogliere contemporaneamente tutti e tre gli aspetti cruciali della Sostenibilità come approccio “totale”. Non bosogna mollare di fronte alle difficoltà del complicato percorso delle CER , bisogna apportare i correttivi necessari: fra gli altri, la nostra esperienza e competenza ci porta a puntare sul valore dello “smart metering” (abbiam milioni di contatori elettrici allineati ai nuovi protocolli di comunicazione “pubblici”, regolati da ARERA e semplificati – plug&play, “chain2”. Ciò detto, poiché è innegabile che
– la migliore gestione della CER la si ottiene con un sistema ICT (SW ed HW) capace di stimolare il comportamento aggregato virtuoso in tempo reale
– è fondamentale produrre bilanci energetici ed economici di CER credibili ed efficaci (ripartizione degli incenviti ai soci in proporzione al loro virtuosismo),
si deve consentire di utilizzare le letture dei contatori con valore fiscalmente rivendicabile, implementando una maggiore apertura del mercato. con le CER attive come “Virtual Power Plant”, soggetti attivi nella gestione di rete, con benefici per tutti
InnovazionePA è una iniziativa Soiel International, dal 1980 punto d’informazione e incontro per chi progetta, realizza e gestisce l’innovazione.
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