L’interpretazione dei dati geologici con l’AI

Eni e IBM hanno annunciato i primi risultati di una collaborazione pluriennale nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, con l’avvio della piattaforma Cognitive Discovery, che ha l’obiettivo di supportare il processo decisionale nelle fasi iniziali dell’esplorazione, riducendo in modo significativo il rischio esplorativo legato alla complessità geologica
6 Marzo 2020 |
A cura della redazione

La Cognitive Discovery consente una rappresentazione più realistica e puntuale del modello geologico del sottosuolo, attraverso l’identificazione e la verifica di scenari alternativi plausibili. La piattaforma lavora come una sorta di Assistente di Intelligenza Aumentata, capace di accedere ad una quantità crescente di informazioni ampiamente diversificate. Questa enorme base di conoscenza è assimilata dal sistema per creare il Knowledge Graph di Eni, capace di contestualizzare le varie componenti dell’informazione geologica, geofisica e geochimica allo scopo di interpretare i dati osservati, supportando gli esploratori nel loro lavoro quotidiano e migliorare il loro processo decisionale.

All’interno del processo di trasformazione digitale, l’introduzione delle tecniche di AI rappresenta un importante impulso alle analisi geologiche e geofisiche che faciliterà nuove applicazioni, combinando analisi numeriche e logiche di grandi quantità di dati strutturati e non. L’esplorazione degli idrocarburi è un’attività che richiede tecnologie all’avanguardia e un’ampia conoscenza che si articola su varie discipline operanti a scale differenti. Per la valutazione di un bacino sedimentario, geologi e geofisici analizzano una vasta quantità di dati, cercando informazioni rilevanti, sia da report interni sia dall’eventuale letteratura disponibile, per valutare la probabilità di presenza di accumuli di idrocarburi e stimarne la dimensione. Questo processo d’interpretazione preliminare è cruciale per guidare la valutazione iniziale del sistema petrolifero e la successiva definizione del potenziale esplorativo per identificare opportunità materiali da investigare con una campagna di perforazione.

Eni e IBM continueranno a lavorare sulla piattaforma di Cognitive Discovery per estendere le sue capacità di analisi di documenti a nuovi ‘domini’ applicativi, come ad esempio ingegneria e modellizzazione di giacimento, e ad altre sorgenti di informazione. Ciò estenderà ulteriormente la base di conoscenza del sistema, rendendolo adatto a più applicazioni. La piattaforma è disponibile on-premise su un cluster IBM HPC Power 9, installato presso il Green Data Center di Eni situato a Ferrera Erbognone, Pavia, Italia.


A cura della redazione
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