La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni è un tema cruciale per lo sviluppo del Paese, come dimostra anche l’ingente quantità di finanziamenti del Pnrr. É un processo che necessita di soluzioni che garantiscano efficienza e velocità. Come quelle che propone Juniper Networks: Dario Loparco, responsabile mercato Enterprise Italia di Juniper Networks, individua tre principi fondamentali per una rapida digitalizzazione, vale a dire connettività, competenze e innovazione.
Partiamo proprio dall’innovazione: qual è la situazione in Italia?
Innanzitutto bisogna considerare che con il 2023 per l’Italia si è aperta una nuova fase nell’attuazione dell’Agenda Digitale. Il paese si trova di fronte alla complessa chiamata del digitale e non è possibile esimersi dal rispondere in modo rapido, compatto e ordinato. Certamente la sfida dell’Innovazione è una delle più importanti. Con il digitale, si è avviato un processo di trasformazione dell’Italia in un paese sempre più competitivo, più connesso, più sostenibile e, dunque, più innovativo, a beneficio di tutti su tutto il territorio nazionale. Molti primi passi sono stati fatti per rendere la pubblica amministrazione più efficiente e sempre più a portata di cittadini e imprese. Ad esempio, nel 2022 è stata attivata la Piattaforma Digitale Nazionale Dati per favorire lo scambio di dati tra amministrazioni ed evitare così agli utenti di fornire più volte le stesse informazioni agli uffici pubblici. Inoltre, è stata avviata l’operatività del Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura cloud che garantisce sicurezza, efficienza e scalabilità di dati e servizi pubblici. O ancora sono state ulteriormente arricchite le funzioni di PagoPA e App IO per l’accesso a servizi pubblici e pagamenti in modo trasparente e sicuro.
Sono stati fatti dei passi avanti?
Molti primi passi sono stati fatti. L’edizione 2022 del Digital Economy and Society Index (DESI), l’indice che riassume gli indicatori delle prestazioni digitali in Europa e monitora i progressi dei paesi dell’UE, fotografa, infatti, un miglioramento nel livello di digitalizzazione italiano, anche se permangono dei gap rispetto ad altri paesi e regioni europei. L’Italia continua ad attestarsi nella parte bassa del ranking, ma sale alla 18esima posizione su 27 Stati membri, guadagnando due posizioni rispetto all’edizione precedente.
La digitalizzazione della Pa passa attraverso la realizzazione del concetto di government as a platform: che cosa significa?
Come rilevato dalla Ricerca 2022 dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, i paesi che hanno puntato su questo modello hanno registrato grandi risultati in termini di semplificazione della governance e dei processi, superamento della logica a silos e gestione efficiente delle risorse. Government as a platform centralizza e semplifica l’accesso ai dati con Api che parlano tra loro e alleggeriscono gli utenti, mentre il cloud porta scalabilità e sicurezza. Per fare ciò è necessario intervenire su quattro moduli. Innanzitutto, i dataset condivisi: i database devono essere potenziati, digitalizzati e resi interoperabili. Poi, le Api che consentono alle varie Pa di comunicare tra loro. Tutto questo, mentre si rafforzano e valorizzano le piattaforme già esistenti (come lo Spid) e se ne costruiscono di nuove. In ultimo, ma essenziale: la migrazione al cloud che è già cominciata.
Per quanto riguarda la connettività a che punto è l’Italia?
Il Pnrr e altri piani di sviluppo del digitale hanno messo in luce l’importanza della connettività e delle tecnologie di accesso, così come lo sviluppo di soluzioni in cloud e data center. La vera sfida è la creazione di competenze e di servizi a valore; l’obiettivo è rendere la Pa la migliore alleata del cittadino attraverso la digitalizzazione e l’accessibilità ai servizi, migliorandone la fruibilità e incrementando user experience e sicurezza. Senza dimenticare il concetto di once only con dati comuni a tutte le Pa, centrali e locali. Connettività e tecnologie come Machine Learning e AI sono fondamentali, così come anche il concetto di consapevolezza digitale che nasce dalla facilità di accesso ai servizi e dall’esperienza del cittadino utente.
Dal punto di vista delle competenze qual è la situazione?
Le competenze digitali sono ancora scarse e il principale ostacolo continua ad essere l’analfabetismo digitale. Basti pensare che solo il 40% dei cittadini in Italia utilizza i servizi digitali della Pa, contro una media europea del 65%. L’Italia ha recuperato molto terreno negli ultimi anni e la connettività è cresciuta significativamente. Ciononostante resta la scarsa consapevolezza rispetto a quanto le infrastrutture sostenibili e un mix di risorse, competenze e tecnologia siano la vera chiave di volta a supporto della crescita dell’intero sistema paese. Con la proliferazione di iniziative per la trasformazione digitale in ogni settore, la richiesta di reti continua ad aumentare. Per favorire questa transizione, è indispensabile che l’infrastruttura fornisca l’uniformità, le prestazioni e l’agilità necessarie. Le soluzioni cloud di Juniper Networks consentono di ottenere questo risultato, integrando l’orchestrazione e l’automazione con l’infrastruttura al fine di implementare applicazioni e servizi in modo efficiente e sicuro.
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