È partito ufficialmente il progetto finanziato dalla Commissione Europea con 6,5 milioni di euro, animato da un consorzio di 26 partner europei, insieme a 3 partner associati, con l’obiettivo di guidare una transizione giusta e sostenibile delle comunità rurali.
Quasi un terzo dei cittadini dell’Unione Europea – circa 136 milioni di persone – vive infatti in zone rurali.
La Commissione sta puntando sul loro sviluppo, sia attraverso l’implementazione del Green Deal europeo sia tramite la visione a lungo termine che riconosce il ruolo cruciale delle zone rurali per la coesione economica e sociale.
L’UE ne sottolinea anche il contributo nel raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali europei.
Le sfide da affrontare su questo fronte sono significative, considerato anche il divario economico e sociale sempre più ampio tra cittadini delle aree urbane e zone rurali. Il fenomeno di abbandono, le carenze nei servizi e nelle infrastrutture digitali e di trasporto sono alcuni degli ostacoli che le comunità rurali devono fronteggiare.
Questi territori possiedono però grandi potenzialità che possono trasformarli in vivaci centri di innovazione basati sulla ricchezza delle risorse naturali e culturali, su iniziative nate dal basso, sulla creatività e sull’inclusione sociale, supportati anche dallo sviluppo di competenze specifiche. Grazie all’utilizzo di nuovi strumenti digitali e all’innovazione sociale generata dalle comunità locali, le zone rurali possono valorizzare tali risorse e aspirare a diventare luoghi attrattivi in cui vivere, lavorare e abitare.
“Elemento centrale di RURACTIVE è l’implementazione di forti reti di relazioni tra gli attori locali, – spiega Simona Tondelli, professoressa ordinaria di Pianificazione urbanistica e territoriale al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e coordinatrice del Consorzio – Daremo vita a ecosistemi di innovazione rurale multi-attoriali: comunità di persone, luoghi e pratiche che condividono interessi in settori specifici in 12 aree pilota in tutta Europa”. Insieme a un’ampia gamma di portatori di interessi locali, il Progetto affronterà sei argomenti chiave: la mobilità multimodale, la transizione energetica, l’agroalimentare e l’agroecologia, la cultura e l’innovazione culturale, la salute e il benessere, nonché il turismo culturale e naturalistico.
Il progetto porrà grande enfasi sulla definizione e il rafforzamento di modelli di governance interscalari e sui processi partecipativi, includendo anche i gruppi più vulnerabili come anziani, persone con disabilità, migranti e rifugiati. Verrà inoltre incentivata la partecipazione femminile ai processi di innovazione per enfatizzare il ruolo delle donne nello sviluppo locale.
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