Sanità digitale, in Veneto un’altra centrale del 116-117

Parlando di sanità digitale, in Veneto è stata recentemente attivata un’altra centrale del 116-117, che coprirà la parte orientale della città metropolitana di Venezia, ovvero i ventuno comuni della Ulss 4. Il nuovo servizio digitale garantisce la continuità assistenziale e sostituisce la vecchia guardia medica.
Sanità digitale, il Veneto punta sulla continuità assistenziale
A fine luglio la Ulss Serenissima era stata la prima unità locale sociosanitaria ad attivare ufficialmente la centrale operativa digitale. Più nel dettaglio, il 116-117 è il servizio della medicina del territorio al quale il cittadino può rivolgersi per problemi non urgenti negli orari e nei giorni in cui non è in servizio il medico di base. I servizi che può ottenere sono diversi: informazioni e indicazioni, l’intervento del medico al telefono, che indica l’eventuale terapia e prescrive i farmaci ritirabili presso le farmacie di turno aperte, l’invio di un medico presso il domicilio, il trasferimento della chiamata al 118.
Cuore della rivoluzione digitale è il software sviluppato dall’azienda lucchese Gruppo Informatico, che mette in collaborazione le competenze umane con l’intelligenza artificiale. Quando un cittadino compone il 116-117, risponde un operatore che procede con una serie di domande per inquadrare e valutare il problema. Le chiamate hanno una durata media di 6 minuti e portano l’utente verso la soluzione migliore per il suo bisogno, tenendo conto della disponibilità di strutture e servizi presenti nel territorio.
L’intelligenza artificiale integrata nel software aiuta gli operatori ad avere un’interazione semplice e chiara con gli utenti: basandosi sulle risposte ottenute, suggerisce le domande successive, velocizza i passaggi, riduce la probabilità di errori umani come sviste o incongruenze e tiene anche conto di tutte le informazioni sui servizi presenti sul territorio, incrociando in tempo reale migliaia di dati. Ogni chiamata genera, infatti, una certa quantità di informazioni dal momento della presa in carico del cittadino alla risoluzione del bisogno. I dati elaborati spaziano dal profilo dell’utenza alle prestazioni richieste, dal numero delle chiamate dirottate all’emergenza a quelle invece gestite completamente in continuità assistenziale. In questo modo si decongestionano anche i pronto soccorso.