A Torino fervono i lavori di realizzazione della cosiddetta Idropolitana. Si tratta di un un grande collettore, lungo 14 km, che si affiancherà al collettore fognario già esistente per raddoppiare la portata. Quest’opera, inoltre, raccoglierà le acque usate e la pioggia per poi restituirle più pulite.
Nell’Idropolitana sono stati investiti circa 140 milioni di euro e, una volta completata, l’opera coprirà, oltre al capoluogo, anche venti comuni metropolitani. Questa imponente infrastruttura si estende per 14 chilometri, con un diametro esterno di 4 metri e si trova a una profondità di circa 20 metri. Comprende 53 pozzi di ispezione ed è progettata per raddoppiare la capacità dell’attuale collettore, permettendo la gestione delle acque reflue di Torino e di venti comuni del sud fino a Castiglione. Sarà particolarmente rilevante nella gestione degli eventi meteorologici estremi, attenuandone l’impatto sulla città. La nuova infrastruttura sarà infatti in grado di fronteggiare le problematiche legate ai cambiamenti climatici come l’aumento significativo delle portate miste che il vecchio collettore non è più in grado di sostenere. Inoltre, consentirà la manutenzione straordinaria del collettore attualmente in uso e rappresenterà un importante contributo al disinquinamento ambientale evitando lo scarico delle acque miste e di prima pioggia nel Po attraverso il loro trasporto al Centro di Risanamento Acque SMAT a Castiglione.
La prima parte dei lavori, che include il tratto dal parco Colonnetti a piazzale Ceirano e il collegamento con la struttura esistente, è stata completata. Ora, la fase successiva prevede la costruzione di un tratto di 9,5 chilometri, dal parco dell’Arrivore a piazzale Ceirano, utilizzando una talpa meccanica (TBM, Tunnel Boring Machine). La macchina, costruita e collaudata in Germania a Schwanau, è stata trasportata via mare dall’Olanda a Genova e poi su strada fino a Torino. In questi giorni è stata calata nel pozzo di Arrivore, largo 25 metri e alto 22 metri. Durante l’avanzamento, la talpa scaverà e costruirà contemporaneamente la volta e la base del tunnel grazie a segmenti di cemento e acciaio che verranno posizionati automaticamente. Inoltre, si occuperà della sistemazione di servizi aggiuntivi, con i materiali trasportati su una rete di vagoni interni che formeranno un piccolo treno lungo circa 130 metri. La velocità di avanzamento dei lavori prevista è di circa 30 metri al giorno. Per i lavori nella parte sud del progetto sono già operative circa novanta persone, mentre altre cento verranno impiegate per monitorare e gestire le attività della TBM. L’Idropolitana è realizzata da Smat e sarà completata nel 2028: per allora, sarà in grado di moltiplicare la capacità attuale, e attenuare l’impatto degli eventi climatici estremi sulle città interessate.
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