Aumento dei livelli di maturità digitale dei Comuni capoluogo, riduzione del gap Nord-Sud e grandi città-piccoli centri e, per la prima volta, nessuna amministrazione con un basso livello di digitalizzazione. Tutto ciò anche per effetto dei progetti Pnrr dedicati alla Pa digitale. É quanto emerge dalla ricerca “Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata da FPA per Deda Next, società di Dedagroup e presentata all’edizione 2024 di Forum Pa.
La ricerca ha preso in esame lo stato di maturità digitale di 110 amministrazioni capoluogo, analizzando la loro situazione sulla base di tre parametri: l’offerta online di servizi (Digital public services), l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali (Digital Pa) e la maturità su dati e interoperabilità, misurata con il nuovo indice Digital Data Gov, che sostituisce il precedente Digital Openness. A questo sono state aggiunte anche le misurazioni sull’adozione delle piattaforme SEND (Piattaforma notifiche digitali) e PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati).
I risultati vedono la grande maggioranza delle città monitorate (81 su 110) collocarsi nelle fasce più elevate di maturità complessiva: nel dettaglio 29 città sono a un livello buono di maturità digitale (tra queste Genova, Milano e Roma), altre 52 sono al livello medio-alto e le restanti 29 a un livello medio-basso. Nessuna, comunque, si colloca al livello minimo. Le buone prestazioni delle città considerate sono dovute soprattutto ai progressi negli indici Digital Public Services e Digital PA; al contrario, nel nuovo indice Digital Data Gov sono ancora poche le amministrazioni che hanno raggiunto il livello di maturità più alto, anche perché si tratta di un nuovo percorso, intrapreso da poco dalle amministrazioni. Questo indice, infatti, è stato profondamente rivisitato rispetto alle precedenti edizioni dell’Indagine: ad esempio, l’indicatore relativo ai social network è stato sostituito con quello riguardante l’interoperabilità, che misura il livello di adesione dei Comuni alla recentemente introdotta PDND. Si tratta di modifiche che alzano ancora di più l’asticella: riguardano, infatti, alcuni tra i più elevati obiettivi di digitalizzazione che le amministrazioni sono chiamate a raggiungere.
Un’altra significativa tendenza sottolinea dall’Indagine riguarda la riduzione dei gap territoriali e demografici. Tra le 29 città con un buon livello di maturità digitale complessiva ci sono, infatti, 5 Comuni metropolitani, 12 realtà medio-grandi (con una popolazione tra 100mila e 250mila abitanti), 9 città medie (tra 50mila e 100mila abitanti) e 3 piccole realtà (sotto i 50mila abitanti). Si è verificata dunque, per quando riguarda gli indici Digital Public Services e Digital PA, una crescita importante delle realtà medie e piccole. Allo stesso modo, a livello geografico, il Sud ha recuperato terreno: le realtà del Mezzogiorno con un buon livello digitale sono 3, ma risulta evidente il progresso nello sviluppo dei servizi e nell’integrazione con le piattaforme nazionali, con 7 Comuni (erano 3 nel 2023) ad un buon livello di maturità nell’indice Digital Public Services e 8 (erano 0 nel 2023) nell’indice Digital PA.
