Il settore della mobilità smart è in continua crescita, anche in Italia. Nel 2023 il mercato nazionale ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2022. Un risultato in linea con quello dei principali Paesi occidentali, che hanno registrato una crescita tra il +10% e il +20%. Le soluzioni Smart Mobility nelle città, soprattutto quelle relative alla gestione dei parcheggi e alla sharing mobility, valgono 400 milioni di euro, +18% rispetto all’anno precedente. Sono solo alcuni dei dati contenuti in una ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano.
L’argomento Smart Mobility è considerato fondamentale o molto rilevante da più di quattro comuni italiani su cinque (83%) con popolazione superiore ai 15mila abitanti. Infatti, sono in aumento, seppur lieve, le iniziative: nel 2023 il 53% dei comuni ha avviato progetti, nel 2022 erano il 50%. Poco più di tre comuni su quattro (77%) hanno avviato almeno un progetto nel triennio 2021-2023, con mobilità elettrica (88%) e sharing mobility (72%) ai primi posti. Per il futuro, si guarda anche a nuove sperimentazioni, in primis in ambito guida autonoma (31%), Air Mobility e Mobility as a Service (MaaS, 16%).
Inoltre, il 29% dei comuni (-14% vs 2022) non utilizza i dati generati dai progetti, anche se il 16% dichiara di volerli utilizzare in futuro, riconoscendone l’importanza strategica. Rispetto al 2022, aumentano però le iniziative che sfruttano i dati per offrire servizi ai cittadini o condividerli con altre società. Si tratta, però, ancora di un utilizzo a fini prevalentemente informativi o diagnostici: in altre parole, nessun comune utilizza i dati in modo adattivo, sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale. Un utilizzo che avrebbe notevoli vantaggi.
Infine, nel triennio 2021-23 è in crescita il numero di iniziative dei progetti MaaS attivati a livello globale, (+47% rispetto al triennio 2018-2020). In Italia ci sono molti comuni ativi su questo fronte, anche grazie ad ulteriori stanziamenti del Pnrr dedicati al progetto “MaaS4Italy” nel 2023: 16 milioni di euro destinati a progetti pilota che mirano ad espandere l’utilizzo della mobilità integrata. Tra i servizi MaaS di maggiore interesse per il consumatore ci sono il trasporto pubblico urbano (30%), le soluzioni per il parcheggio (24%) e il car sharing (18%).
Ma non è tutto rose e fiori. Secondo un’indagine realizzata in collaborazione con Bva Doxa, il 75% degli Italiani non è soddisfatto di come il proprio comune affronta i problemi legati alla mobilità urbana (per esempio traffico, carenza di parcheggi e piste ciclabili). Tra gli aspetti più critici ci sono l’affidabilità dei tempi di arrivo previsti dei mezzi di trasposto pubblico (27%), l’esperienza di viaggio durante lo spostamento vero e proprio (25%) e le modalità di prenotazione e pagamento del servizio (14%). Comunque, il 40% dei cittadini sta riducendo l’utilizzo dell’auto a vantaggio di soluzioni alternative. In questo caso la fascia di popolazione tra i 55 e i 74 anni è quella meno propensa a privarsi dell’auto privata, e propende invece per la minimizzazione degli spostamenti (45%) o il monitoraggio delle proprie abitudini di guida per renderle più sostenibili (38%). Al contrario, poco meno di un consumatore su quattro (24%) punta su trasporti alternativi, con i più giovani (18-34 anni) tra i principali promotori di questo cambiamento.
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