Gli Istituti tecnici italiani verso innovazione e sostenibilità

Tra le molte trasformazioni rese possibili dal Pnrr c’è anche quella degli Istituti tecnici italiani: in questo caso l’obiettivo è allineare quanto più possibile i percorsi scolastici alle esigenze del mercato del lavoro, come stabilito da un decreto emanato a dicembre. Troppo spesso, infatti, in Italia non c’è sintonia tra i ragazzi che concludono il loro percorso di formazione e le aziende che cercano personale. Il risultato è che tanti giovani rischiano di non trovare un’occupazione in linea con quanto hanno studiato e che altrettante aziende rimangano senza personale qualificato.
I prossimi passi
Dal prossimo anno scolastico il MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) dovrà, dunque, implementare le misure previste dal precedente Decreto-legge 175/2022, nel rispetto dell’autonomia scolastica e della flessibilità formativa, con particolare attenzione all‘innovazione digitale e alla sostenibilità ambientale.
La riforma punta ad aggiornare i percorsi formativi per rafforzare le competenze chiave degli studenti, con particolare attenzione all’innovazione digitale e al Made in Italy. Fatto quanto mai importante anche alla luce dei rapidi cambiamenti tecnologici e produttivi che il Paese sta vivendo. Inoltre, è previsto inoltre un rafforzamento del legame tra istituti tecnici e tessuto socioeconomico locale, con l’obiettivo di sviluppare le aree di produzione regionali attraverso attività di laboratorio che uniscano teoria e pratica. In tal senso, verranno promossi accordi tra enti formativi, aziende e istituzioni per sviluppare progetti comuni. Una collaborazione che mira a facilitare il collocamento degli studenti nelle aziende partner, oltre che ad arricchire l’offerta formativa con esperienze sul campo.
Per una piena attuazione della riforma sarà importante anche il ruolo dell’orientamento scolastico, che dovrà guidare efficacemente gli studenti verso questi percorsi formativi.