Negli ultimi anni il settore dell’educazione e della formazione è caratterizzato da un importante cambiamento, guidato guidata da una crescente attenzione verso la cultura digitale. Ma questa transizione verso l’educazione digitale non riguarda solo l’introduzione di nuove tecnologie, ma anche l’integrazione di metodologie didattiche innovative, in grado di preparare gli studenti a un mondo sempre più interconnesso.
Un esempio di questo cambiamento è il recente protocollo d’intesa firmato a Pescara, con l’obiettivo di promuovere l’alfabetizzazione digitale nelle scuole. Un accordo che prevede percorsi formativi volti a educare gli studenti all’uso sicuro di Internet e a sensibilizzarli sull’importanza della privacy online. Ma sono diverse le iniziative che l’Italia sta adottando per integrare la cultura digitale nel sistema educativo. Ci sono, per esempio, programmi governativi e pubblico-privati volti a formare insegnanti e studenti sulle competenze digitali essenziali: in questo modo gli insegnanti vengono formati per utilizzare al meglio le nuove tecnologie, e gli studenti possono partecipare a workshop che promuovono comportamenti responsabili nell’uso del digitale.
Il ministero dell’Istruzione ha sviluppato l’applicazione “Scuola Digitale”, che consentirà di accedere a risorse digitali e strumenti di gestione scolastica in modo rapido ed efficiente, riducendo le barriere tecnologiche a favore di un’educazione inclusiva. Sono numerose anche le iniziative private, supportate da startup, che contribuiscono allo sviluppo di applicazioni digitali per migliorare l’apprendimento: un esempio è iMatematica, app specifica per lo studio della matematica, con teoria ed esercizi, oppure Dragon Dictation, che facilita il lavoro di trascrizione delle registrazione delle lezioni ed è usata principalmente nel mondo universitario.
Rimangono comunque diverse sfide da affrontare nel processo di rafforzamento della cultura digitale nel sistema educativo. Per esempio, un piano nazionale per la cultura digitale sarebbe utile per garantire che tutti gli studenti acquisiscano le competenze necessarie per prosperare in un mondo digitale, come si legge anche nel “Mind the gap”, l’elenco di 11 proposte che la Fondazione Italia ha presentato al Governo: “La cultura digitale e l’educazione al digitale devono essere inserite in Costituzione, così come anche il diritto all’accesso al digitale”. Un’altra criticità riguarda l’equo accesso alle risorse digitali. Infatti, molte scuole, specialmente nelle aree rurali, non dispongono ancora di connessioni a banda larga o di dispositivi digitali adeguati. Per superare questo problema, il governo italiano sta investendo in infrastrutture tecnologiche e nella formazione del personale scolastico.
Infine, sarà fondamentale favorire la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. A tal proposito, un buon esempio è Planet App, sviluppata da Planet Smart City: si tratta di una piattaforma che offre servizi di comunicazione e organizzazione. È utilizzata in diverse città del mondo e facilita il contatto tra residenti e amministratori locali. E l’educazione digitale beneficia di queste tecnologie, ampliando l’interazione tra scuola, famiglia e comunità.
