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Reg4IA, anche le Marche nel progetto per portare l’IA nella PA

La Regione Marche prende parte all’iniziativa che vuole introdurre soluzioni innovative basate sull’intelligenza artificiale nei processi della pubblica amministrazione
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11 Giugno 2025 |
Giulia Galliano Sacchetto

Si chiama Reg4IA – Hub/Centri regionali per l’Intelligenza Artificiale nella pubblica amministrazione (PA) ed è un’iniziativa promossa dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzata a introdurre soluzioni innovative basate sull’intelligenza artificiale nei processi della pubblica amministrazione. Uno dei quattro progetti selezionati che faranno parte di questa iniziativa è quello della Regione Marche, finanziato con 20 milioni di euro dal Fondo Innovazione.

Reg4IA, le ultime tecnologie nella PA

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sperimentare l’IA generativa come strumento di supporto alle strutture e agli operatori della PA. Questo attraverso progetti pilota (Proof of Concept, PoC) che puntano a migliorare l’efficienza operativa e decisionale, valorizzando i dati e i sistemi informativi esistenti.

“Parliamo di un progetto che non introduce solo strumenti operativi, ma cambia la cultura organizzativa della pubblica amministrazione: l’intelligenza artificiale sarà un alleato per velocizzare i processi, ridurre gli oneri burocratici, garantire trasparenza e decisioni più informate” ha affermato l’assessore alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini.

Entrando più nel dettaglio il progetto Reg4IA prevede tre principali utilizzi dell’intelligenza artificiale: la gestione delle fasi del ciclo di vita degli appalti pubblici, coordinata dalla Regione Marche; l’analisi e la generazione automatica di atti amministrativi, a cura della Regione Umbria; l’avvio di istanze e delle successive attività istruttorie per bandi di contributo e avvisi, coordinato dalla regione Abruzzo.

A questi utilizzi se ne aggiunge un quarto più trasversale, volto a garantire l’adozione di soluzioni IA conformi agli standard etici e normativi, grazie all’introduzione di specifici indicatori di performance (KPI) per il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia dei sistemi sviluppati.

Inutile dire che progetti come questi se ben gestiti porterebbero notevoli benefici alle PA: innanzitutto in tema di semplificazione e ottimizzazione di processi e procedure, ma anche di supporto nell’interpretare più agevolmente il complesso quadro normativo, predisporre nuovi atti e velocizzare l’istruttoria delle pratiche, con una sensibile riduzione dei tempi e degli oneri burocratici. A tutto questo, però, si dovrà necessariamente accompagnare un rafforzamento delle competenze dei lavoratori della PA.


Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.