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Una comunità energetica solidale a San Giovanni a Teduccio

Un modello innovativo che coniuga sostenibilità e coesione sociale
solar energy concept hand group holding light bulb in nature
25 Giugno 2025 |
Giulia Galliano Sacchetto

È nata a San Giovanni a Teduccio la prima comunità energetica non solo sostenibile ma anche solidale, fortemente voluta dalla Fondazione famiglia di Maria, in collaborazione con Legambiente nazionale, Legambiente Campania. Il progetto, finanziato dalla Fondazione con il Sud, è un esempio di innovazione che coniuga dunque sostenibilità e coesione sociale.

La comunità energetica solidale

“Sui tetti della Fondazione è installato un impianto fotovoltaico che crea anche un legame tra le persone. L’energia generata viene condivisa tra le famiglie attraverso la rete elettrica locale, con un beneficio che va oltre il semplice risparmio in bolletta” spiega Anna Riccardi, presidente della Fondazione. Dal punto di vista economico, la comunità vende annualmente l’energia prodotta al gestore nazionale, e i ricavi sono redistribuiti equamente tra le famiglie aderenti, indipendentemente dai consumi individuali – ha aggiunto Anna Riccardi – La Fondazione famiglia di Maria, pur ospitando gli impianti, non trattiene alcun beneficio economico diretto, destinando tutto il valore generato alle famiglie, in un modello che mette la solidarietà al centro”.

Fin dall’inizio il progetto ha puntato sull’educazione ambientale come strumento di coinvolgimento della comunità. Attraverso i laboratori della Fondazione, temi come il risparmio energetico, la raccolta differenziata e il riuso dei materiali sono entrati nelle case delle famiglie, generando un cambiamento culturale destinato a durare nel tempo.

Come funziona una comunità energetica?

Quello delle Cer, comunità energetiche rinnovabili, è un modello innovativo di produzione e consumo di energia, in cui cittadini, imprese ed enti locali si uniscono per condividere energia rinnovabile a livello locale. Un sistema, basato sulla simultaneità tra produzione e consumo, che consente di ridurre i costi in bolletta, incentivare la transizione energetica e creare un impatto positivo sul territorio.

Il funzionamento è semplice: chi produce energia in eccesso, per esempio attraverso pannelli fotovoltaici, può condividerla con altri membri della comunità, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo la dipendenza dalla rete elettrica “tradizionale”. Grazie alla legislazione vigente, la decentralizzazione del sistema energetico è una possibilità concreta, fondamentale per accelerare il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili e a promuovere l’autoconsumo collettivo. E quello di San Giovanni a Teduccio è un ottimo esempio di come la necessaria transizione energetica possa migliorare la qualità della vita, rafforzare il senso di comunità e aprire nuove opportunità economiche e sociali.

 


Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.