Digitalizzazione Pa, dipendenti soddisfatti

La digitalizzazione della Pa fa progressi. Secondo una ricerca di FPA almeno il 38% di chi lavora nella pubblica amministrazione cita a ragione della propria soddisfazione la digitalizzazione. La trasformazione digitale negli ultimi anni ha reso la Pa più performante, efficiente e soprattutto più vicina e accessibile da parte dei cittadini.
Digitalizzazione Pa, un processo ancora incompiuto
Il campione della ricerca è diviso in maniera quasi netta quando si tratta di valutare il livello effettivo raggiunto dalla digitalizzazione nella pubblica amministrazione in Italia: infatti, il 48% lo considera “buono” o “ottimo”, mentre il 52% “sufficiente” o “scarso”.
Una differenza percettiva netta che dipende in larga parte dal settore in cui si lavora: i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, per esempio, sono tra quelli che più considerano appena sufficiente o scarso il livello di digitalizzazione raggiunto dalla Pa (due terzi degli intervistati).
Il processo, insomma, è “avviato, ma non ancora compiuto” come sottolineato dai promotori della ricerca.
Comunicazione e competenze
Tra i miglioramenti apportati dalla digitalizzazione nella Pa ci sono senza dubbio quelli che riguardano la comunicazione verso cittadini e utenti: oltre il 14% dei partecipanti alla ricerca FPA 2025 ha rilevato progressi in tal senso, tanto da essere convinto che le amministrazioni che comunicano meglio sono quelle che generano più fiducia e che, al contrario, più le Pa si chiudono e più si crea una distanza con gli utenti. Non manca, però, chi sottolinea come ci sia ancora tanto da fare per migliorare il modo in cui comunica la pubblica amministrazione.
Come sempre quando si parla di digitalizzazione ci sono due argomenti ricorrenti: le competenze e l’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda il primo tema i partecipanti allo studio di FPA evidenziano la necessità di investire in formazione mirata: la proposta formativa che la Pa rivolge ai propri dipendenti è, infatti, giudicata da questi poco o per niente adeguata alle esigenze imposte dal ruolo. Maggiore è, invece, la soddisfazione per quanto riguarda la modalità di erogazione dei corsi di formazione professionale e di aggiornamento, la varietà dei temi proposti e la qualità e l’approfondimento dei contenuti.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Direttamente correlata alla questione delle competenze c’è l’intelligenza artificiale: in effetti, almeno un partecipante su quattro alla ricerca FPA 2025 è convinto che per sfruttare al meglio opportunità e benefici dell’Ia sarà essenziale sviluppare nuove competenze, più adeguate.
In generale l’opinione degli intervistati sull’Ia è largamente positiva e rimane tale anche considerando diversi aspetti e diverse possibili conseguenze dell’integrazione dei sistemi di Ia nei processi di lavoro della Pa. Più nel dettaglio, il 79% del campione è convinto che l’Ia aumenterà la propria produttività individuale, il 46% che aumenterà la propria creatività nel proporre idee e soluzioni nuove, il 45% che migliorerà la qualità del lavoro e il 43% che, accrescendo le competenze, potrà giocare un effetto professionalizzante.