La transizione verde dell’ultimo miglio della logistica

Alla Next Generation Mobility si è parlato della movimentazione delle merci nelle aree urbane con le cargo-bike
26 Settembre 2024 |
Giulia Galliano Sacchetto

Nel 2019 il trasporto merci era responsabile di oltre il 40% di tutte le emissioni di CO2 legate ai trasporti, e si prevede che la domanda raddoppierà nel prossimo trentennio. Se si guarda più nel dettaglio alle aree urbane si scopre che in questo caso la logistica si compone di molti viaggi con piccoli carichi. Ma, anche se il volume di attività è basso, rappresentando solo il 3% dell’attività merci totale, questi movimenti sono molto intensivi in termini di carbonio: rappresentano, infatti, circa il 20% di tutte le emissioni merci. I veicoli commerciali leggeri (LCV) costituiscono circa il 70% di tutti i veicoli per il trasporto merci su strada. Proprio questi veicoli presentano caratteristiche che li rendono particolarmente adatti all’elettrificazione, con la previsione del chilometraggio giornaliero che permette di ottimizzare le dimensioni delle batterie e le installazioni dei caricatori.

Dunque, la logistica dell’ultimo miglio è un argomento che va affrontato in ottica di decarbonizzazione e di una maggiore vivibilità delle città. E in questo senso le cargo-bike possono rivelarsi estremamente utili. Ne hanno discusso i rappresentanti di Assotrasporti e Eumove durante la Next Generation Mobility che si è svolta recentemente a Torino.

“Il trasporto e la mobilità non sono solo delle persone” hanno sottolineato Assotrasporti e Eumove. “Le merci fino a qualche tempo fa andavano da A (fabbrica) a B (punto vendita). Oggi i percorsi sono molto più complessi, specie se si tiene conto delle catene di approvvigionamento. Le abitudini di vita di chi abita in città sono cambiate profondamente negli ultimi anni mentre le nostre città sono le stesse almeno dalla ricostruzione post-bellica. Addirittura, non sono riuscite a gestire appieno la rivoluzione quantitativa dell’automobile privata. Ora stanno arrivando nuovi cambiamenti, dalla mobilità leggera a quella pedonale con percorsi dedicati e separati. Alcuni quartieri, attraverso la semplice pedonalizzazione, sono entrati nella nuova impostazione del vivere urbano ritornando all’epoca pre-automobilistica, ma sono necessari interventi che abbiano l’obiettivo di riprogettare i servizi su scala metropolitana e che tengano conto delle esigenze di mobilità e soprattutto di vivibilità delle città da parte dei cittadini di domani.”

E gli interventi devono coinvolgere necessariamente i veicoli di nuova generazione, perché troppo spesso i veicoli di consegna merci sono eccessivamente grandi, molto inquinanti e circolano nelle città a qualunque ora, causando grossi problemi alla circolazione. In questo senso, sottolineano Assotrasporti e Eumove “le cargo bike, o bici da carico, rappresentano una soluzione innovativa, funzionale e sostenibile per il trasporto urbano di merci, soprattutto nelle città congestionate dal traffico e in cerca di soluzioni ecologiche. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi ambientali ed economici, il loro utilizzo comporta alcune problematiche e sfide normative sulle quali occorre un concreto intervento del legislatore e coordinamento con le amministrazioni regionali e locali, infrastrutture adeguate e incentivi economici”.

È dunque necessario, affinché l’ultimo miglio della logistica possa diventare più sostenibile, istituire e mantenere nel tempo un coordinamento tra normative nazionali, regionali e locali. In questo modo, infatti, si potrà sfruttare pienamente il potenziale dei nuovi veicoli, migliorando la qualità della vita urbana, contribuendo alla sostenibilità delle città e creando nuove opportunità lavorative.


Giulia Galliano Sacchetto
Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.

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