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Sanità italiana, la fotografia del report Salutequità

Lo stato è lento, le Regioni procedono in ordine sparso
the interpretation of patient data and medical records using computers.,treatment and care
5 Dicembre 2025 |
Giulia Galliano Sacchetto

È uscito pochi giorni fa l’ultimo report Salutequità, stilato dall’omonimo organismo che si occupa dell’analisi dell’andamento e dell’attuazione delle politiche sanitarie e sociali. Il documento fotografa lo stato attuale della sanità italiana e della sua programmazione. Che è riassumibile con una parola: fermo. Infatti, il Piano Sanitario Nazionale non viene aggiornato dal 2006-2008, quelli regionali vengono aggiornati in ordine sparso e la proroga del Patto per la Salute 2019-202 non affronta i problemi epidemiologico-demografici e quelli del post-pandemia. Uno stallo normativo che, inevitabilmente si ripercuote nella quotidianità. Non a caso, nel 2024, circa una persona su dieci ha rinunciato a visite o esami specialistici a causa di lunghe liste d’attesa e difficoltà economiche.

Il report Salutequità, serve accelerare soprattutto a livello nazionale

Il report evidenzia un quadro complesso e frammentato della programmazione sanitaria in Italia caratterizzato da disuguaglianze territoriali, sociali ed economiche che compromettono l’equità e la tempestività nell’accesso ai servizi sanitari.

Dando uno sguardo ai dati del report Salutequità relativi ai piani sanitari regionali emerge che 10 Regioni hanno un piano sanitario integrato sociosanitario, 16 ne hanno uno approvato prima della pandemia, 4 sono al lavoro per l’aggiornamento. Ci sono, poi, Basilicata e Piemonte che sono impegnate nell’iter approvativo del loro nuovo piano regionale, mentre l’Umbria sta lavorando all’aggiornamento del proprio piano sanitario regionale. L’Emilia-Romagna, invece, ha attivato un percorso partecipativo per la redazione del nuovo piano sociale e sanitario regionale. Abruzzo e Puglia hanno lavorato a programmi operativi regionali 2025-2027, Calabria e Molise rispettivamente a quelli del 2022-2025 e 2023-2025 (il Molise sta lavorando anche al nuovo piano 2025-2027 in consultazione pubblica). La Regione che fa meglio è il Friuli-Venezia Giulia che provvede, per adempiere ad una sua norma regionale, ad un aggiornamento annuale della pianificazione sociosanitaria.

Allargando lo sguardo a livello nazionale il quadro si fa meno variegato ma anche più immobile. Al momento, infatti, in attesa presso la Conferenza Stato-Regioni ci sono il nuovo Piano Nazionale di Governo Liste d’Attesa 2025-2027, il nuovo Piano pandemico 2025-2029, la proposta di proroga del Piano nazionale vaccini 2023-2025 e il Piano nazionale salute mentale 2025-2030. E considerando l’anzianità crescente della popolazione italiana questa situazione dovrà essere sbloccata al più presto.


Giornalista professionista, con alle spalle esperienze in diversi campi, dalla carta stampata al web. Mi piace scrivere di tutto perché credo che le parole siano un’inesauribile fonte di magia.